Cosa sono i veicoli PHEV (Plug-in Electric Vehicle)? Quando convengono?
Quanto ancora siamo lontani da una concezione di mobilità a impatto zero sull’ambiente? Non ci è dato saperlo. Quel che è certo è che tutte le case automobilistiche ormai da qualche anno stanno investendo moltissimo per elettrificare i propri nuovi modelli e l’offerta di veicoli elettrici o Plug-in è sempre più ampia.
Il vademecum? Abbassare le emissioni di CO2 per tutelare l’ambiente, certo, ma anche per non pagare le salate multe dell’Unione Europea. Ecco da dove nascono le auto ibride, i cui motori termici vengono sempre più affiancati da propulsori elettrici con un ruolo più o meno centrale nello spostamento della vettura. Abbiamo già parlato dei veicoli Mild Hybrid e di quelli Full Hybrid;
è ora giunto il momento di svelare il misterioso significato che si cela dietro la sigla PHEV parlando, perciò, delle ibride Plug-in.
Considerate da molti come l’anello di congiunzione tra le auto a trazione elettrica e le auto a benzina o a diesel, le ibride Plug-in garantiscono consumi ed emissioni ridotti. Ma quali sono le caratteristiche specifiche di questa tecnologia che contribuiscono a rendere le Plug-in Hybrid differenti dalle altre tipologie di auto ibride oggi in circolazione? Vediamo.
Cosa significa:
Nei veicoli Plug-In Hybrid, al motore termico – che può essere a benzina o a diesel – se ne affianca uno elettrico dotato di un pacco batterie decisamente importante che, sebbene possa essere alimentato grazie alla frenata rigenerativa, richiede una ricarica alla spina per poter sfruttare appieno le sue funzioni. Proprio questa particolarità consente di viaggiare in modalità 100% elettrica per lunghi tragitti, a differenza di quanto non accada per i veicoli Mild e Full Hybrid.
Più nel dettaglio:
I veicoli ibridi Plug-in sono dotati di batterie agli ioni di litio, che hanno una capacità media di circa 8-9 kWh; di gran lunga maggiore, quindi, di quella delle auto Full Hybrid (con capacità di batteria di 1,5/3 kWh e senza presa di ricarica). Per questo motivo, il sistema di recupero dell’energia non permette di ripristinare la carica delle batterie, ma consente soltanto di migliorarne l’efficienza e l’autonomia complessiva. È perciò necessario caricare le batterie alla spina come avviene per i veicoli elettrici; a casa tramite wallbox, presso le colonnine pubbliche o private o presso una stazione di ricarica ultrarapida. Di questo parleremo in maniera più approfondita in un altro articolo.
Vantaggi:
- Si possono percorrere tra i 50 e i 70 chilometri a zero emissioni (valori che, tra l’altro, sono in continuo aumento), utilizzando soltanto la propulsione elettrica e arrivando a toccare velocità che variano tra i 120 e 140 km/h
- Alto livello di autonomia. Infatti, rispetto a una Full Hybrid possono coprire distanze più lunghe (600/700 chilometri) con un pieno
- Permettono di fare rifornimento in una stazione tradizionale, senza il rischio di rimanere a piedi in totale assenza di colonnine di ricarica
- Alte prestazioni assicurate dalla presenza del doppio motore. La spinta elettrica, oltretutto, rende questi veicoli più performanti: lo scatto da 0 a 100 km/h scende spesso sotto gli 8 secondi
- Optare per un veicolo Plug-in Hybrid comporta una riduzione delle emissioni di CO2 e, quindi, un minore impatto ambientale
- Le auto Plug-in Hybrid godono di diversi vantaggi fiscali che variano da regione in regione e che possono, in presenza di incentivi statali, ridurre il costo del canone mensile
- La possibilità di viaggiare in modalità full electric, a zero emissioni, permette di beneficiare della silenziosità e della fluidità di marcia
- La tecnologia Plug-in Hybrid permette l’accesso alle zone ZTL e l’entrata gratuita o agevolata in Area B e C a Milano
Svantaggi:
L’unico possibile svantaggio che potrebbe interessare i veicoli Plug-in Hybrid è che hanno un consumo più elevato se si viaggia senza il supporto della batteria elettrica e su lunghe percorrenze.